Come noi, oggi, possiamo accedere, o meglio lasciarci raggiungere da questa Storia che realizza i pensieri del cuore di Dio?
A livello personale la risposta è contenuta nel cammino di conversione che il carisma cistercense propone. Tuttavia, vi è una puntualizzazione da non lasciare sfuggire.
Vi è, oggi e sempre nella vicenda religiosa dell’umanità, un tentativo dell’uomo di costruire una “spiritualità” nella quale inserire i suoi “progetti” umani e religiosi.
Una spiritualità che gratifichi, realizzi, dia contenuto ai propri “valori”; una spiritualità che non richiede troppo, bensì sia di incremento alla propria “personalità” (personalità indica in questo contesto il proprio narcisismo tinteggiato di religioso, di sacro, ecc.).
Spiritualità che non è altro che il prodotto del lievito dei farisei – come lo chiama il Signore – lievito fornito di tanta buona volontà per piacere a Dio, ma che non serve altro che ha gonfiare il proprio io narcisista (Col 2,16-23).
La risposta, quindi, di come possiamo lasciarci raggiungere dalla salvezza di Dio è la storia. Storia che è il Signore Gesù vivente nel suo corpo la Chiesa. Questa è la storia!
La presenza del Risorto è anche per noi, sotto altro aspetto, il segno sacramentale, l’aspetto visibile della Chiesa che a volte “non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto” (Is 53,2) e rende impossibile cogliere tale presenza .
È necessario che ci convertiamo al Signore perché la potenza del Risorto presente – lo Spirito del Risorto – tolga il velo che è sul nostro cuore: l’incredulità che ci rende ciechi. Il cammino tracciato da S. Benedetto non è altro che il quotidiano “convertirsi” al Signore, togliendo il velo della incredulità e durezza di cuore – purificato dai vizi e peccati – il Signore si manifesterà mediante lo Spirito di risurrezione.
La fedeltà alla Storia è crescere nella consapevolezza della presenza del Signore Gesù nel suo Corpo, la Chiesa. Questo è la grazia cistercense. Il cammino di crescita di questa consapevolezza è il carisma cistercense!